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Il premio Kocjančič è stato assegnato a Marino Kranjac

Il premio Kocjančič di quest’anno, per meriti particolari nel campo della formazione, ricerca e conservazione dell'identità culturale dell'Istria e la sua riconoscibilità in un territorio più ampio, sarà consegnato a Marino Kranjac. La cerimonia di premiazione è prevista per maggio a Isola.

Il bando pubblico per il conferimento del Premio Kocjančič 2022 è stato pubblicato lo scorso ottobre in nome di tutti e quattro i comuni dell'Istria slovena. Dopo aver esaminato le candidature ricevute, il vincitore è stato selezionato all'unanimità da una giuria di cinque membri composta da artisti rinomati e da eminenti esperti nel campo della cultura e dell’umanistica: Ines Cergol, Roberta Vincoletto, Edelman Jurinčič, Neva Zajc e Natalija Planinc. 

Marino Kranjac, foto ZKD KoperMarino Kranjac (foto: ZKD Capodistria)

Marino Kranjac, istriano con un profondo amore per la musica istriana, da quasi quattro decenni è attivamente impegnato nell’interpretazione e nella ricerca della musica e delle danze popolari dell'Istria. Oltre al suo lavoro artistico e creativo, sono di rilevante importanza anche l'insegnamento e la ricerca.

Come musicista, ha partecipato ed è tuttora attivo in numerosi gruppi che si occupano di musica popolare: Istranova, Trio Kras, Pišaći, Stu ledi, Marušić Is Trio, Vruja, Cappella Justinopolitana, Adriavox. Come leader, membro o collaboratore, ha lavorato praticamente in tutti i gruppi, singoli autori e cori dell'Istria slovena attivi nel campo della musica popolare istriana. 

Fin dalla sua fondazione, Kranjac è stato il leader del gruppo folk istriano Vruja. Dopo alcuni anni di studio, nel 2015 ha fondato il primo gruppo di musica antica della nostra regione e lo ha chiamato Cappella Justinopolitana, dal nome della sua città natale. Da molti anni collabora con l'etnomusicologo Dario Marušić ed è uno dei membri fondatori dell'Associazione culturale e di etnomusicologia Folk Slovenia, della quale è presidente dal 2017. 

È importante la sua collaborazione transfrontaliera con gruppi musicali simili che coltivano la musica folk, rafforzando così lo scambio culturale con le regioni vicine. Si è esibito in occasione di numerose celebrazioni nazionali di alto livello, incontri e simposi interstatali, nonché in occasione della presentazione della Slovenia all'estero. È spesso presente nei media, contribuendo così alla divulgazione e alla presenza della cultura popolare nella coscienza delle persone. 

Nell'ambito del programma Gioventù musicale della Slovenia, tiene presentazioni, lezioni e laboratori sulla musica popolare istriana per le scuole elementari e medie. Organizza inoltre laboratori di danza, vocali e strumentali con l'associazione Folk Slovenia e il Fondo pubblico per la cultura amatoriale.

Kranjac è stato molto attivo, soprattutto negli ultimi anni. Nel 2020 ha pubblicato una monografia scientifica in collaborazione con la dialettologa Suzana Todorović, intitolata Dialetto, musiche e danze popolare tradizionali a Villa Decani e dintorni, nel passato e nel presente. Nel 2021 è uscito il CD con il gruppo Vruja e l'anno scorso sono stati pubblicati altri due album musicali, il primo con il gruppo Adriavox e il secondo con il gruppo Cappella Justinopolitana.

Ha ricevuto diversi premi per il suo lavoro a livello locale e nazionale. Collabora con l'Istituto di musica ed etnografia dell'Accademia slovena delle scienze e delle arti di Lubiana, il Museo etnografico sloveno di Lubiana, il Museo regionale di Capodistria e il Museo etnografico dell'Istria di Pisino.

Marino Kranjac, nel presentare la musica popolare istriana, presenta il patrimonio delle popolazioni autoctone dell'Istria (sloveni, italiani e croati) su un piano di parità, con l'obiettivo di evidenziare la multiculturalità della regione in modo rispettoso e obiettivo. Nel territorio in cui vive e lavora, sperimenta e realizza un lavoro di collegamento con luoghi e persone oltre confine. Nel corso degli anni ha arricchito innumerevoli eventi con la musica popolare istriana, lasciando una ricca impronta con le sue opere, e ha fornito informazioni preziose sul patrimonio musicale popolare alle generazioni future attraverso laboratori per bambini.