"Se l'Istria resta senz’acqua, tutta la Slovenia ne risentirà delle conseguenze", ha dichiarato il sindaco di Capodistria Aleš Bržan, durante l'incontro odierno dei sindaci dell'Istria slovena e dei rappresentanti dell'economia locale con il Ministro Andrej Vizjak.
Ha suscitato grande scalpore, presso alcuni comuni del litorale, la dichiarazione del Ministero dell'ambiente e la pianificazione territoriale, che la nuova fonte idrica della regione carsico-costiera si attingerà dalla falda acquifera di Padež. I comuni istriani hanno perciò deciso di esporre al ministro l’importanza dell'approvvigionamento idrico nella regione, il quale supera gli interessi dei singoli comuni. Si tratta infatti di una questione di sicurezza nazionale, poiché l'intera Slovenia dipende dal turismo, dai trasporti, dall'economia e dall'infrastruttura della zona costiera. Oltre ai quattro sindaci, anche i rappresentanti del porto di Capodistria, l’azienda vinicola Vinakoper, la cooperativa agricola Agraria Koper, i Vigili del fuoco di Capodistria, gli enti turistici sloveni e le organizzazioni turistiche locali, le singole imprese e le istituzioni sanitarie, hanno esposto al ministro le difficoltà legate alla carenza d'acqua.
"Non può succedere che l'acqua nei rubinetti delle famiglie e delle imprese dell'Istria slovena venga a mancare. La domanda da porsi è quando l’acqua verrà a mancare o fino a quando saremo in grado di garantire l'approvvigionamento di acqua potabile con l'aiuto dei paesi vicini e da varie fonti commerciali inaffidabili", ha fatto presente Bržan, spiegando che l'Istria si aspetta più solidarietà nel risolvere il problema della carenza idrica. “L'acqua è un bene pubblico e non di proprietà delle singole comunità locali nelle quali effettivamente si trova. Non esiste il mare capodistriano o piranese, il mare è semplicemente sloveno, e non esiste l’acqua potabile di Birchini o di Lubiana, ma semplicemente acqua potabile slovena. E l'Istria ne è privata", ha sottolineato. "Abbiamo cercato di trovare una soluzione troppo a lungo", ha dichiarato, accogliendo con favore la decisione del ministero di risolvere finalmente il problema dell'approvvigionamento idrico in Istria.
Il ministro dell'Ambiente ha concordato e ha valutato che sono stati condotti studi sufficienti e che il problema della carenza idrica in Istria debba essere affrontato immediatamente. "Oggi ho sentito molte argomentazioni da parte dei comuni costieri, delle istituzioni pubbliche, dell'economia, compresa l'agricoltura, sulla necessità di un approvvigionamento idrico regolare, stabile e affidabile per questa parte della Slovenia. È più che ovvio ritenere che si tratti di un problema reale, che molti forse non ritengono sia praticamente alle porte", ha detto Vizjak.
Il ministro ritiene che la soluzione con la fonte idrica di Padež, sostenuta anche dagli esperti, sarà collocata nel piano di costruzione statale entro la fine del mandato. "Credo riusciremo ad ottenere un consenso più ampio su questo progetto anche grazie a una discussione professionale e ragionata nel processo di preparazione del piano regolatore nazionale e la modifica di molti dei dati, che sono necessari per arrivare in fondo alla questione", ha affermato Vizjak. Il quale promette che il progetto di una fonte idrica aggiuntiva porterà vantaggi anche ai comuni del Carso in termini di una fornitura più stabile e affidabile di acqua potabile. "Affinché il diritto costituzionale all'accesso all’acqua potabile non rimanga solo sulla carta, la decisione di avviare questo progetto è definitiva", ha concluso.