Il 7 gennaio scorso presso Palazzo Pretorio, il gruppo di lavoro per la stesura del dossier di candidatura ha presentato ai media il programma prefissato, mediante il quale i comuni di Pirano (nel ruolo di capofila), Isola, Capodistria ed Ancarano ambiscono al prestigioso titolo di Capitale Europea.
Il progetto, dal titolo multilingue Piran-Pirano4Istria2025, gode anche del supporto di Trieste, di Muggia, della Regione Istriana e dei comuni croati di Buie, Umago, Parenzo, Cittanova, Rovigno, Albona, Pola e Abbazia.
Il sindaco di Pirano Genio Zadkovic ha sottolineato che “La progettazione e le attività congiunte nel settore della cultura nell’area istriana offrono un’opportunità concreta di sviluppo del potenziale culturale della regione e al contempo spianano la strada alla creazione di un’attiva cooperazione regionale e transfrontaliera”.
Alla presentazione hanno assistito anche i sindaci di Capodistria Aleš Bržan, di Isola Danilo Markočič e di Ancarano Gregor Strmčnik. Giuseppina Rajko, vicepresidente della Regione Istriana e Vladimir Torbica, responsabile del Dipartimento Cultura della Regione Istriana, hanno sottolineato che finalmente oggi, le città istriane stanno creando assieme la candidatura a Capitale Europea della Cultura, dopo un decennio di stagno nella cooperazione nel campo della cultura. Il progetto è stato inoltre accolto con favore anche dal sindaco di Buie Fabrizio Vižintin e dai vicesindaci di Umago e di Parenzo, rispettivamente Mauro Jurman e Nadia Štifanić Dobrilović.
Tra i primi sostenitori del progetto anche il sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza che durante il suo intervento ha evidenziato come “Persone di diverse realtà sociali, politiche e culturali possano esser unite solamente dalla cultura, la quale porta sempre a cambiamenti positivi”.
Proprio il titolo del dossier di candidatura “Onda del cambiamento” dimostra come il progetto per la CEC sia ampiamento rivolto allo sviluppo. Borut Jerman, responsabile sviluppo processi partecipativi è convinto che “In un periodo di aumento dell’ansia dovuto spesso alla scarsa comprensione del multiculturalismo e durante il quale vengono poste in rilievo le questioni della coesione europea, l’Istria vorrebbe offrire il proprio esempio di come le diverse culture sono sopravvissute, hanno coesistito e si sono reciprocamente intrecciate”.
Il capo progetto Martina Gamboz ha concluso affermando che “Quando un anno fa abbiamo iniziato a stilare l’idea della candidatura alla CEC abbiamo ovviamente subito pensato alla collaborazione intercomunale e a quella transfrontaliera. Oggi possiamo affermare con maggiore chiarezza, come le nostre idee creative reputate allora audaci, siano quelle giuste ed efficaci.”
Oltre alle candidature per la CEC di Nova Gorica e di Pirano, sono state consegnate anche quelle di Kranj, Lendava, Lubiana e Ptuj. Nel 2025, la capitale della cultura diventerà una città dalla Slovenia e una dalla Germania. La decisione è prevista per questo autunno e sarà presa da una commissione nominata dalle istituzioni e organi europei.